La brand identity permette alle aziende di descrivere chi sono, cosa fanno, come lo fanno e anche perché si differenziano dagli altri: «Your brand is the single most important investment you can make in your business» ha detto Steve Forbes dell'omonimo magazine statunitense.

I brand che meglio riescono a creare una connessione con le persone sono quelli basati su valori reali e strettamente legati all’operato dell’azienda. Per questo è essenziale fondare la propria identità su purpose, vision, mission e value – tutti aspetti, questi, che insieme veicolano l'identità dell'organizzazione. Se il proprio brand non riesce a trasmettere questi elementi, o addirittura non è stato creato tenendoli in considerazione, potrebbe essere l’occasione giusta per valutare un rebrand.

Il rebranding è un cambiamento che può coinvolgere sia il posizionamento di mercato dell'azienda che la sua dimensione visiva ed estetica – si tratta quindi di una vera e propria evoluzione, che può portare a ingenti modifiche (come il cambio del nome della società) o a passi avanti meno percettibili (ad esempio l’aggiornamento del logo).

Ma perché conviene fare un rebrand? Operazioni di questo tipo migliorano la brand image dell'organizzazione; consentono di rivolgersi a nuovi mercati e a nuovi target; mantengono coerente il marchio con la sua progressiva e quasi inevitabile evoluzione; e infine allineano l'azienda ai nuovi trend di mercato. Google ad esempio ha cambiato la sua identity ben 7 volte in 20 anni.

Prima di effettuare un rebrand è innanzitutto necessario individuarne il motivo e decidere cosa dovrò rimanere immutato (ad esempio il naming della società); dopodiché vanno analizzati i valori dell’azienda, così come la vision e la mission, tra le altre cose, al fine di valutare se rappresentano ancora a pieno l'operato dell'organizzazione. La strategia di rebrand, una volta iniziata, non deve comprendere solo il rifacimento del sito web e/o del logo, ma dovrà coinvolgere anche la comunicazione tramite i social network, le brochure, gli annunci pubblicitari, l'eventuale packaging utilizzato nei prodotti dell'azienda, e così via.

Ma soprattutto, con l'avanzare e la sempre maggiore diffusione del digitale sta diventando fondamentale mantenere al passo coi tempi il proprio sito, o più in generale la propria presenza sul web, sia in termini estetici che di funzionalità: è per questo che al tradizionale rebrand si somma ormai sempre più spesso il cosiddetto digital rebrand.