Diciamolo: all’inizio, una decina d’anni fa circa, il QR Code non ci sembrava così utile ed efficace come ce lo dipingevano.
Da bravi e pigri utenti medi (adesso forse siamo un po' migliorati) ci disturbava il fatto che per leggerlo dovessimo ogni volta scaricare delle app a pagamento.
Infatti, nel nostro immaginario, l’idea di novità, soprattutto tecnologica, chissà perché si associa sempre a quella di “veloce e gratis” e quando non è così, almeno all’inizio, tendiamo a diffidarne.
Ma la pandemia ci ha aperto gli occhi e la mente. Non ci sarebbe bisogno di ricordarlo, ma per far filare il ragionamento: contatti troppo ravvicinati e viaggi troppo lontani e prolungati sono stati impraticabili per settimane, mesi, anni.
All’improvviso ci siamo accorti che di quei puntini neri su sfondo bianco alcuni possono ricevere, trasmettere e conservare migliaia di informazioni laddove il codice a barre può ospitarne solo qualche decina, e altri a scannerizzarli ad una velocità anche maggiore: link a prezzi, dati sensibili, siti, app, pagine web, aggiornamenti su orari di mezzi ed eventi, audio, video, foto, mappe.
I permessi, i certificati, le pratiche necessarie per poterci spostare nel rispetto del distanziamento sociale erano una miriade, e come poterli compilare, inviare e ricevere, appunto, a distanza, con tempi e costi ragionevoli?
Ecco qui la piccola, grande svolta: l’integrazione del Qr Code direttamente all’interno delle fotocamere digitali.
Questo ci ha permesso di usufruire agevolmente di fondamentali applicazioni come il Green Pass e l’app IO, con la loro capacità di riconoscimento univoco degli utenti, e di certificare e spedire documenti, prendere i mezzi pubblici, entrare e uscire dagli ospedali, andare a fare la spesa, al lavoro, a trovare inostri cari…in una parola, di vivere.
E inseguito, forse anche per gratitudine, ecco la progressiva diffusione dei codici QR ovunque.
Sui prodotti in vendita, per verificarne origine, composizione, qualità, autenticità; alle fermate dei tram e dei bus, nelle metropolitane, nelle stazioni, per aggiornarci su arrivi, partenze, ritardi, imprevisti; nella burocrazia, per sbrigare pratiche e rilasciare pass per gli immigrati, patenti di guida, carte d’identità; per strada, sui manifesti, sui volantini, sui biglietti da visita…
Fin qui abbiamo parlato degli usi quotidiani del QR Code, ma anche il business delle aziende può vedere moltiplicate potenzialità e opportunità da un suo massiccio impiego. Permette, tra l’altro, di:
· Gestire gli inventari e le scorte: esattamente come per i codici a barre (anzi meglio) sono perfetti per avere un tracciamento delle merci in entrata ed in uscita.
· Tracciare tutta la filiera produttiva: in questo caso vale sia per il B2B che per il B2C, per dare uno strumento in più ai consumatori.
· Gestire coupon o buoni sconto personali: l’univocità dei QR permette di avere la garanzia di utilizzo esclusivo.
· Incentivare le recensioni: tramite un collegamento rapido alla pagina reviews.
· Autenticare le identità e sincronizzare processi tra device: il più diffuso è quello che permette l’accesso agli strumenti digitali della Pubblica Amministrazione, ma tra i primi ci fu WhatsApp per sincronizzare la versione desktop con l’app mobile.
· Velocizzare passaggi tra offline e online (e viceversa): uno dei più diffuso è il QR code sui biglietti da visita che permette di caricare rapidamente tutte le informazioni della persona all’interno della propria rubrica.
· Approfondimenti e dettagli: ridurre il volume (e i costi) degli strumenti cartacei, collegando dettagli, approfondimenti, schede prodotto e di dettaglio dei servizi al proprio sito web, con la possibilità di averli sempre aggiornati in tempo reale e di aumentare il traffico.
Ma queste sono solo alcune tra le principali possibilità che i QR code sono in grado di dare…delle altre parleremo nelle prossime puntate: non mancate!