Non vogliamo parlare di “novità” perché ci sembra che giornalisticamente in Italia, in ambito Hi-Tech e digitale, quasi tutte le presunte “novità” abbiano minimo 4-5 anni. Come i podcast, appunto, perlomeno nella forma in cui ne fruiamo oggi.

 

La nostra intenzione è invece quella di spendere qualche parola sul perché questo particolare contenuto audio stia diventando una pedina fondamentale nella costruzione della brand awareness e, sempre più spesso, dei funnel di vendita nei quali le aziende cercano di coinvolgere gli utenti.

 

La quarta edizione dell’indagine di Ipsos “Ipsos Digital Audio Survey”, infatti (leggiamo dal sito di Intesa San Paolo), coinvolgendo circa 2300 persone (un campione della popolazione online tra i 16 e i 60 anni), ha rilevato che nel 2022 gli utenti sono cresciuti di quasi 2 milioni rispetto al 2021 e di 2,6 rispetto al 2020, con una quota di audience complessiva passata dal 31 al 36%.

 

Le ragioni di questo boom sono diverse:

 

·      il 43% degli ascoltatori è under 35 (di questi, il 68% millennials, di età compresa tra i 25 e i 34 anni), quindi i maggiori utilizzatori di tecnologia e i meno interessati e coinvolti dai media tradizionali: di questi, il 72% scarica e ascolta podcast su mobile, comodo se si è in viaggio e utile perché permette di fruirne ovunque e in qualsiasi momento, potendolo stoppare, farlo ripartire a piacere e non obbligando a stare davanti a un video;

 

·      l’85% ascolta il contenuto del podcast fino alla fine: strutturato in episodi di media-lunga durata, consente di approfondire la trattazione degli argomenti (che possono anche essere personalizzati in base alle domande degli stessi ascoltatori) e aumentare l’interesse del pubblico con mini-rubriche dedicate ad aspetti particolari o tecnici;

 

·      un podcast costa poco, spesso consiste di soli due microfoni: inoltre, tramite l’iscrizione alle community e alle mailing list, ad ogni pubblicazione di episodio gli iscritti ne ricevono notifica tramite il feed senza bisogno di inviare e-mail di aggiornamento, con ulteriore risparmio di tempo e risorse;

 

·      operano una selezione verso l’alto dei potenziali clienti: come dimostrato da Edison Research, la maggior parte di essi sono istruiti, hanno un buon tenore di vita e reddito fisso;

 

·      dal 2019 Google indicizza ogni singolo episodio di un podcast: di conseguenza, le aziende che vi investono possono poi comparire più frequentemente nei risultati delle ricerche, vedendo aumentare il proprio traffico web.

 

Il bello di un podcast, però, in fin dei conti, non risiede tanto nell’efficacia dello storytelling che propone, quanto nel particolare rapporto di familiarità che sa creare con l’ascoltatore: più forte sarà la relazione stabilita con quest’ultimo, più efficace e persuasivo ne risulterà il messaggio. La forma, in questo caso, influenza la sostanza del contenuto.

 

Per entrare in empatia con chi sta dall’altra parte del microfono, chi lavora dietro le quinte di un podcast deve insomma:

 

·      porre l’accento non tanto sull’abilità e la preparazione nell’affrontare una certa tematica, anche se conta, quanto sul motivo per cui la si sta affrontando;

 

·      perché venga “sentito” dall’ascoltatore, questo motivo dovrà riguardare la migliore risoluzione ai suoi problemi, la cura più adatta ai suoi mali, la soddisfazione più piena ed immediata per le sue esigenze, di cui l’azienda, per voce del podcast stesso, deve dimostrare di essere unica detentrice;

 

·      per convincerlo di questo, dovrà preventivamente fare ricerche su età, attività, hobby e bisogni, affinché ciò che gli sta offrendo risponda esattamente alle sue richieste;

 

·      occorre elaborare un piano editoriale con cadenza almeno settimanale degli appuntamenti, e pensare a degli ospiti disposti a intervenire per dare il loro punto di vista e raccontare l’esperienza vissuta. In ambito B2B, infatti, a funzionare di più sono proprio i podcast in stile question & answer o i panel discussion.

 

 

Tutto chiaro, no?

Quindi, come poterli integrare all’interno di una strategia di comunicazione organica al proprio piano editoriale? Questa e altre risposte a domande simili nelle prossime puntate.