Quando si progetta un sito, o tanto più quando si registra un calo del ranking nella pagine dei motori di ricerca, diventa indispensabile studiare le operazioni eseguite dai competitor, e capire perché ottengono i risultati desiderati, se non migliori dei nostri.

Il web è un ambiente molto dinamico, dove i cambi di direzione avvengono in fretta: anche per questo motivo è necessario un monitoraggio costante delle prestazioni del proprio sito e soprattutto di quelli di terzi, se si vuole assecondare i cambiamenti e intervenire tempestivamente.

Per fare questo innanzitutto è necessario stabilire quali sono le query che portano traffico organico al proprio sito. Partire da una keyword research accurata consente di non brancolare nel buio quando si desidera ottimizzare pagine web.

I fattori da tenere in considerazione e analizzare, anche attraverso appositi tool, sono la longevità del sito del competitor, il grado di autorevolezza della sua pagina web, il numero di backlink, e i volumi di traffico in entrata. A questi punti, per fare davvero la differenza, si può aggiungere lo studio dei topic trattati nei testi e dei contenuti che godono di maggior ranking.

Indagare la presenza online dei competitor può diventare anche un modo per scoprire nuove opportunità di business che non erano state considerate: ad esempio, in certi casi, non è raro accorgersi che i competitor ottengono risultati positivi grazie ad argomenti che sul proprio sito non sono stati ancora trattati, perché reputati secondari.

Individuare tutti questi aspetti dei competitor, fino ai loro punti di forza e di debolezza, aiuta a creare strategie di ottimizzazione mirate, così da favorire la scalata delle proprie pagine web sui motori di ricerca, senza ricorrere a soluzioni a pagamento.